I placebo hanno un effetto sui malati?

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Autore: ADUC – Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, 13 Novembre 2008

E’ giusto che un medico inganni il paziente, ancorché a fin di bene? La questione interpella gli eticisti, soprattutto dopo i risultati di una ricerca condotta dall’Istituto statunitense di Sanità (NIH) e pubblicato dal British Medical Journal. Esso indica che la meta’ dei medici intervistati prescrive regolarmente -e scientemente- dei farmaci placebo. Magari non medicine totalmente prive di principio attivo, ma, per esempio, vitamine, sedativi, magnesio, pasticche contro l’emicrania, tutte senza nessun rapporto diretto con la patologia del paziente. Altri studi, realizzati in Danimarca, Israele, Gran Bretagna e Svezia, confermano questa tendenza. I medici generici giustificano la strategia sia con l’efficacia dimostrata dal trattamento placebo, sia con il numero elevato di “malati immaginari”, che vanno dal medico per problemi di depressione o disturbi chiaramente psicosomatici. Difficile dargli torto. Esperimenti rigorosi hanno mostrato che i placebo hanno un effetto benefico nel 30%-40% dei casi di persone depresse, una quota molto più alta di quanto si ottenga di solito con gli antidepressivi.

Risposta da: dr. Sandro Sigillò

Non è mai giusto che il medico “inganni” il paziente e, a dire il vero, neanche serve! Per risolvere la questione del placebo è sufficiente che i clinici per primi diano il giusto “peso” agli effetti che le “parole” e le “convinzioni” hanno sulla fisiologia del corpo oltre che sulla psicologia dell’individuo! I così detti disturbi psico-somatici come anche quelli a base ansiosa o quelli che influenzano l’umore, non sono affatto “malattie immaginarie!”. E’ vero, il cervello è suggestionabile! Come è anche vero che la realtà di cui esso è convinto diventa la “sua” realtà! Perciò, prima di porci la domanda se sia giusto o meno che il medico inganni il paziente, forse, dovremmo chiederci se sia giusto o meno interpretare la malattia come un processo “soggettivo” che varia da paziente a paziente! Quattro persone su dieci guariscono con il placebo! Dunque, esiste una cura alternativa a quella del farmaco! Per quale motivo, anziché pensare che i “malati immaginari” non siano realmente malati, non pensiamo che il loro cervello evidentemente conosce un modo di guarire alternativo a quello proposto dalla medicina farmacologica?


Dott. Sandro Sigillò
Psicologo Psicoterapeuta a Albano Laziale

Dott. Sandro Sigillò

Psicologo e Psicoterapeuta a Pavona di Albano Laziale

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