L’Italia è il solo paese europeo a non avere lo psicologo scolastico.
Secondo i dati raccolti dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi tra le problematiche maggiormente presenti nelle scuole ci sono:
- lo scarso impegno nello studio e la mancanza di attenzione durante le lezioni
- le difficoltà di relazione tra il corpo docente
- gli alunni con necessità didattiche particolari
- le difficoltà organizzative provocate dalle continue riforme
- i comportamenti aggressivi e violenti degli alunni.
Tutte queste problematiche ci fanno pensare che l’attenzione della scuola non dovrebbe essere concentrata solo sull’aspetto didattico/formativo degli alunni ma anche su quello della salute psicologica, sia dei docenti che dei discenti.
Eppure non si riesce a capire come mai siano ancora pochissimi gli psicologi che lavorano nella scuola né perché la loro attività venga sistematicamente ridotta a semplice consulenza senza un ruolo istituzionale chiaro e ben riconosciuto.
Circa il 93% degli psicologi accede alla scuola a seguito di progetti delle ASL – Aziende Sanitarie Locali – e solo il 2% riesce al massimo ad ottenere un contratto a tempo determinato.
I servizi prestati dagli psicologi dovrebbero essere riconosciuti come un’offerta specialistica mirata a prevenire – e dove necessario – a risolvere il disagio psicologico, perché un problema non riconosciuto o affrontato in maniera inadeguata, potrebbe comportare delle conseguenze molto pericolose e a volte drammatiche.
Dott. Sandro Sigillò
Psicologo Psicoterapeuta a Albano Laziale